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      Dal 1996, tutti i giochi per PC sono tradotti in italiano

      videogeco · Saturday, 3 August - 08:21 edit · 1 minute

    Dal 1996, tutti i giochi per PC sono tradotti in italiano


    Affermazione bizzarra e audace.

    A osare, un amico di amici, poi diventato amico diretto, prima dell'allontanamento per le solite dinamiche del Sud. Per qualche tempo, ha duplicato dischetti per racimolare qualche spicciolo, solitamente giochi, programmi ogni tanto, Amiga e PC. I giochi sono sempre stati più richiesti.

    In quegli anni, chiedevamo sempre giochi in italiano, non eravamo ancora così lesti con l'inglese. Non lo siamo mai diventati, io di sicuro, ma ora non è più un problema insormontabile, anzi: è da un pezzo, pezzo inteso come lustri, che dell'italiano nei videogiochi me ne importa il giusto. Doppiaggio in italiano, mai: non si scappa, gli ultimi ricordi in merito sono raccapricciatni. Per il testo, diciamo che in un grosso gioco di ruolo, con vagonate di dialoghi, gradisco una buona traduzione, sempre nei sottotitoli. Non sarebbe un'esperienza scorrevole, specie con un utilizzo meno basilare dell'inglese.

    Torniamo in quell'appartamento in un rione delle case popolari, dove spesso andavamo giusto a chiacchierare di videogiochi, anche quando non dovevamo comprarne, non avendo nulla di meglio da fare.

    • Ma è tradotto in italiano?
    • Sì sì sì, vai tranquillo.

    Ma tranquilli non si andava mai, infatti... ecco il gioco in inglese, in francese. In turco, chissà. Ci cascavamo sempre, la voglia di giocare era tanta.

    E noi ripetevamo, ogni volta, la domanda quasi a mo' di canzonatura, una sorta di inside joke. Quella risposta, evidentemente data a 1996 iniziato, ci spiazzò, tanto che ancora me la ricordo:

    "Dal 1996, tutti i giochi per PC sono tradotti in italiano".

    Così, dal nulla, invenzione, fantasia. Trattenemmo quella risata come si fa, erroneamente, con uno starnuto. Pareva brutto ridergli deliberatamente in faccia.

    #Videogiochi #PC #Amiga #1996

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      Quanto dovrebbero costare i videogiochi

      videogeco · Thursday, 1 August - 08:48 edit

    Quanto dovrebbero costare i videogiochi


    Fotogramma in bianco e nero tratto da un film, con due attori, delle montagne in sfondo e la scritta "never pay more than 20 bucks for a game".

    #Videogiochi

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      Farcry multiplayer in LAN

      videogeco · Wednesday, 31 July - 15:05 edit · 1 minute

    Farcry multiplayer in LAN


    Far Cry, il primo episodio: anno 2004.

    Cosa aveva di speciale, rispetto agli FPS della concorrenza? Non saprei, non ho ricordi così precisi della situazione all'epoca.
    Forse la grafica, davvero di altissimo livello, e i requisti hardware, molto elevati impostando la qualità a livelli medio-alti.
    Oppure, i panorami da paradiso tropicale, posti che gridano "vacanza" e, invece, ci si andava a sforacchiare.

    Ed era quello che si faceva nella mia cerchia di amici. Ciascuno con la sua brava copiaARH! del gioco, da solo, a casa sua. Ma, meglio ancora: visto che loro avevano i portatili e io un soggiorno abbastanza grande, con uno switch disponibile, perché non giocarci in LAN? Era quel che facemmo, una volta riuscimmo pure a ospitare dal web un altro giocatore in una di quelle sessioni, col risultato di farci ammazzare tutti, ripetutamente.

    Giocarci così era divertente, divertentissimo. Il gioco in multi era divertente di suo, ma giocarci con amici, nella stessa stanza, lo rendeva divertente al quadrato, al cubo. Coi motoscafi, gli alianti, le armi che ricordo soddisfacenti. E poi, prendersi in giro dal vivo, sbirciare le mosse a vicenda.
    Cose divertentissime, che non possono essere replicate, se non in maniera sbiadita, nel multiplayer online che ha fagocitato tutto. I più giovani conoscono solo quello. Non conoscono la differenza tra una partita di FIFA, con gente più o meno conosciuta, e uno scontro mortale a ISS Pro, fianco a fianco, coi pad attaccati alla stessa console.

    Tornando al gioco in singolo, più avanti (dopo 20 anni non credo sia il caso di badare agli spoiler, infatti non lo faccio), arrivavano i soliti alieni, la tecnologia, roba antichissima. Lo finii perché ormai ero lì e quegli erano gli anni in cui i videogiochi, come i libri, li finivo, anche quando la spinta si esauriva. Questa roba noiosa, però, ci interessava poco: impallinarsi ai tropici, tutti nella stessa stanza, era così divertente da oscurare tutto il resto.

    #Videogiochi #PC #Multiplayer #FPS #2004

    Doom, dal 386 al 486


    Giocavo a Doom su un 386SX-40, finestrella minima, dettagli bassi e ancora la fluidità era quella che era.

    Ebbi la possibilità di passare al 486DX2-66 e Doom fu il primo exe che volli lanciare, tutto schermo e dettagli alti: per rivivere uno shock simile, nel mondo dei videogiochi, son serviti alcuni anni e la prima Voodoo, poi tutto è diventato molto più progressivo e noioso.

    #Videogiochi #PC #Doom #1994

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      La prima volta che ho visto World of Warcraft

      videogeco · Friday, 19 July - 08:10 edit · 1 minute · 3 visibility

    La prima volta che ho visto World of Warcraft


    Era sul portatile di un amico mio, connesso col telefonino, con le connessioni analogiche di una volta. Giocava con un elfo, non ricordo la classe. Il posto era il porto di Auberdine, nella mappa di Darkshore. Territorio elfico.

    Favorisco la vecchia mappa della zona Darkshore in World of Warcraft vanilla, prima degli stravolgimenti di Cataclysm: Vecchia mappa della zona Darkshore in World of Warcraft vanilla, prima degli stravolgimenti di Cataclysm.

    Questo amico mio, aveva giocato due mesi oltre il periodo di prova gratuito (15 giorni?): ve lo ricordate il disco con l'installazione nella custodia slim, venduto anche nei centri commerciali a 5 euro?

    Ebbene, in poco meno di settantacinque giorni, l'amico non era andato oltre il livello 7. Deve essere un record: anche solo raccogliendo erbe o minerali, o ammazzando le creature ostili incontrate spostandosi, si dovrebbe andare ben oltre.

    Spendeva il suo tempo attaccando briga con gli altri giocatori (leggi: sfidando a duello avversari impossibili), con risultati... insoddisfacenti. Lo ricordo mentre sfida un giocatore di livello 5 e le busca.
    E poi, tutto il tempo a girare a caso, chattando con gente a caso e facendo pensieri a caso su interlocutori a caso.

    Tuttavia, nonostante non fosse davvero questo gran promotore del gioco, ci fece finire dentro dopo qualche settimana. Per anni.

    Vederlo girovagare in quelle foreste elfiche, sapendo che i tizi incontrati per strada erano manovrati da altri nostri simili, umani, era un'esperienza fresca.

    #Videogiochi #WorldOfWarcraft #PC #2006

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      Requisiti di sistema minimi e consigliati di World of Warcraft, nel 2006

      videogeco · Tuesday, 16 July - 09:03 edit

    Requisiti di sistema minimi e consigliati di World of Warcraft, nel 2006


    REQUISITI MINIMI DI SISTEMA:

    Windows® 2000/XP · Intel Pentium® III 800 MHz o AMD Athlon 800 MHz · 512 MB RAM · Scheda Video 32 MB 3D con Hardware Transform and Lighting, tipo NVIDIA Geforce™ 2 o superiore · DirectX® 9.0c (incluse) e driver video aggiornati · 6.0 GB disponibili su HD · CD-ROM 4x · Connessione ad internet 56k o superiore

    Mac® OS X 10.3.9 · Processore G4/G5 o Intel 933 MHz o superiore · 512 MB RAM o superiore. DDR RAM raccomandata · GPU ATI · NVIDIA® con 35 MB VRAM o superiore · 6.0 GB disponibili su HD · CD-ROM 4x · Connessione ad internet 56k o superiore

    REQUISITI RACCOMANDATI:

    Windows® 2000/XP · Intel Pentium® IV 15,5 GHz o AMD XP 1500+ · 1024 MB RAM · Scheda Video 64 MB 3D con Hardware Transform and Ligthing, tipo NVIDIA® serie GeForce™ 5700 o superiore · Connessione ad Internet a banda larga · Mouse a 2 tasti con rotella

    Mac® OS X 10.3.9 o superiore · 1024 MB RAM o superiore, DDR RAM raccomandata · GPU ATI o NVIDIA® con 64 MB VRAM o superiore · Connessione ad Internet a banda larga.

    Per una lista completa delle schede 3D supportate, visita http://www.wow-europe.com/en/support

    Attenzione. A causa dei cambiamenti potenziali del programma, i requisiti minimi per questo gioco potrebbero cambiare nel tempo.

    #Videogiochi #WorldOfWarcraft #2006

    Emulazione SNES su DS


    L'emulazione del mitologico SNES, sull'obsoleto DS, è acerba e, a questo punto, dubito possa ancora maturare.

    L'emulatore di riferimento è SNEmulDS, fermo (morto) da millenni alla versione 0.6a ed è a questa versione che faccio riferimento in questo articolo. Funziona? Più no che sì.

    C'è un numero non esaltante di ROM che funziona bene o perfettamente, mentre altre richiedono di modificare l'ordine dei livelli: capita che il livello di background finisca su quello degli sprite o situazioni analoghe, che intaccano o rendono impossibile giocare (penso a Mother 2: Earthbound e al primo scontro con un boss vero e proprio, impossibile da terminare perché impossibile vedere sprite e menu). Altre, semplicemente, non partono.

    Il progetto è stato abbandonato dal suo creatore e dovrebbe esser stato ripreso, non so in che modo e con quali risultati, sotto il nome di SNEmulDS [Revival]: non sono riuscito a farlo funzionare, quindi non so.

    #Videogiochi #SNES #DS #Emulazione

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      Il significato delle note nei nomi dei dump per l'emulazione

      videogeco · Friday, 12 July - 08:14 edit

    Il significato delle note nei nomi dei dump per l'emulazione


    Standard codes
    [a] Alternate
    [p] Pirate
    [b ] Bad Dump
    [t] Trained
    [f] Fixed
    [T] Translation
    [h] Hack
    (-) Unknown Year
    [o] Overdump
    [!] Verified Good Dump
    (M#) Multilanguage (# of Languages)
    (###) Checksum
    (??k) ROM Size
    ZZZ_ Unclassified
    (Unl) Unlicensed

    Country codes
    (1) Japan & Korea
    (4) USA & Brazil NTSC
    (A) Australia
    (J) Japan
    (B) non USA (Genesis)
    (K) Korea
    (C) China
    (NL) Netherlands
    (E) Europe
    (PD) Public Domain
    (F) France
    (S) Spain
    (F) World (Genesis)
    (FC) French Canadian
    (SW) Sweden
    (FN) Finland
    (U) USA
    (G) Germany
    (UK) England
    (GR) Greece
    (Unk) Unknown Country
    (HK) Hong Kong
    (I) Italy
    (H) Holland
    (Unl) Unlicensed

    #Videogiochi #Emulazione

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      Il linguaggio della stampa videoludica degli inizi, il manifesto di questo blog

      videogeco · Thursday, 11 July - 21:10 edit · 1 minute

    Il linguaggio della stampa videoludica degli inizi, il manifesto di questo blog


    Sicuramente, ben poco professionale. Neanche noi lo eravamo, tantomeno lo saremmo diventati, io no. In quegli anni, avevamo fame di videogiochi, in generale, e le riviste erano il contorno al piatto principale. Faccio qualche titolo tra quelle più gettonate nella mia cerchia, per vari motivi: simpatie per i redattori, macchine trattate ecc.: The Games Machine, Consolemania, Gamepower, K, CVG. Più o meno, in ordine di preferenza.

    Ebbene, leggete uno qualsiasi di quegli articoli e rendetevi conto di quanto sarebbero diventati imbarazzanti solo pochi decenni dopo. La competenza generali e gli approfondimenti tecnici, oggi, sembrano (sono) poco più che amatoriali, improvvisate. Il clima che si respirava, però, era ben diverso: sembrava più l'operato di un gruppo di amici che la vivisezione dei giorni nostri. Magari si ammazzavano tra loro, fuori dalle pagine dei giornali, ma non ci interessa: trovavamo naturale relazionarci con quell'atmosfera giocosa, spensierata, divertita che accompagnava i videogiochi agli albori della massificazione.

    Oggi, invece, ci si relaziona coi tizi che smembrano i giochi frame per frame, fanno analisi sociologiche e di mercato, indagano nella psiche dei realizzatori. Perché noi (dico noi, ma io no, non mi ci calcolo) ci sentiamo più a nostro agio nel dedicare ai videogiochi cure e analisi degne di media più antichi e sedimentati, perché il videogioco ha la stessa dignità di cinema/pittura/letteratura/verdura, fate voi. Va bene anche così, ma a me non me ne importa nulla o quasi.

    Poi, neanche sarei in grado di approfondimenti del genere: non ne ho proprio le competenze, in generale, per critiche e recensioni, in qualunque ambito. Anche per questo, forse, son rimasto legato a quei periodi più ingenui, quando alla fine tutto si riduceva al divertimento che un titolo riusciva a offrire.

    Quindi, in questo blog, non ci sarà alcun approfondimento. Parlerò di videogiochi, credo per sistemi casalinghi (l'idea nasce tale, poi non so), come ne parla un illetterato.

    #Videogiochi